L’Eros. Tanti colori una sola Tinta

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Tinta Anna Valentini

Racconti in cui l’autrice si sofferma sulle sfumature dell’erotismo e dei sentimenti

  • Pagine: 128
  • Anno: 2009
  • ISBN: 978-88-8459-141-8

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Descrizione

Per fortuna ogni tanto si scrive un libro di narrativa erotica, perché altrimenti questo genere letterario non avrebbe più pubblico dato che viene piuttosto ignorato dalla critica e dalla stampa. Un libro, quello scritto da Tinta Anna Valentini, che intriga, coinvolge e stimola l’immaginazione. Se nel titolo l’EROS tanti colori una sola Tinta, Wip Edizioni, 2009, pp. 126, è presente EROS, frutto dell’amore carnale di Afrodite e Ares due degli amanti più focosi dell’Olimpo, si può ben immaginare il grado di consapevolezza dell’autrice nello scrivere un testo che stimola il desiderio sessuale del lettore. Ma l’attenta scrittura di Tinta, produce anche mozioni sublimi e, per certi aspetti nuovi, perché restituisce al lettore l’interiorità dell’essere umano e lo fa, a volte, anche in modo audace. Il personaggio, sempre femminile, non è famoso come lo è stato la Lolita di Vladimir Nabokov che, peraltro, è stato trasferito anche in campo cinematografico, ma l’autrice lo inserisce in storie in cui si fa sempre un confronto fra l’erotismo femminile e quello maschile, segnando le sostanziali differenze. Già, perché, come afferma il prefatore, “…mentre un scrittore quando decide di parlare di erotismo corre sempre sul filo della caduta nel resoconto asettico di atti sessuali e di desideri piùo meno trasgressivi, le scrittrici invece hanno il dono di usare quelle stesse parole per aprire interi universi…” Ed è anche a Tinta Anna Valentini che – evidentemente – il prefatore si riferisce.
L’autrice nei suoi racconti, in cui avvengono sia incontri occasionali con sconosciuti, sia incontri di vero amore, decanta i corpi nudi con preziose immagini, come se queste fossero racchiuse in tante primavere, come fossero frutti dolci e radici della cultura dell’amore che sembra non poter contenere i vitali impulsi provenienti dall’anima. Racconti accattivanti come accattivante è l’aurora in balia di una brezza di voluttà leggera che inonda i dotti contenenti linfa nascosta sotto i pizzi, i merletti, le sete. Nella dedica (pag.7) la scrittrice si rivolge a tutte le donne e, fra queste, a quelle che considerano la passione come “…una forza incontrollata che segna la carne e la vita per sempre, e che seguono l’istinto e anche se vengono fregate non se ne pentono”, ponendo in evidenza l’elemento “rinascita”, perché la passione è un vero putiferio, un’intensa emozione in balia del desiderio, una spinta travolgente, un appetito irrefrenabile in cui l’erotismo è prevalente, è agile, è trasgressivo. La passione per l’autrice è seduzione accesa e diventa persino atto mistico e, addirittura, bulimico erotismo. Insomma la passione annulla, fa soffrire, aliena, travolge perché ciascuno degli amanti, oziosi dei soli nudi corpi, è riflesso nell’altro, entrambi sono dominanti, entrambi sono sottomessi perché entrambi governati dall’amplesso. La voglia dunque accarezza gli amanti, ne esalta l’avventura, allontana le certezze e, per questo, la passione uccide l’anima, quasi sempre quella femminile. Tutto ciò viene ben descritto nei quindici racconti del libro in cui una donna parla in prima persona – non sapremo mai se il personaggio sia l’alter ego della stessa autrice, magari qualche curioso insolente glielo chiederà – ed in cui i capitoli sono indentificati con cinque colori: Rosa, Fuxia, Viola, Rosso e Nero. Questi colori per l’autrice rappresentano, evidentemente, altrettante riflessioni che i lettori possono fare su tutte le variabili che producono felicità, amore e dolore individuale e collettivo perché, per l’autrice, tutto cambia in rapporto sia alle varie fasi della vita che ciascuna persona attraversa, sia alle variazioni emotive di cui tutti siamo vittime. Insomma possiamo ben dire che il libro, al pari di tanti altri più conosciuti, è un testo dedicato alla conoscenza dell’amore, perché vengono espresse due funzioni importanti di questa arte: quella edonistica, intesa nel libro come ricerca del benessere e del desiderio, e quella pedagogica, intesa come raggiungimento della consapevolezza di se stessi. (Recensione di Felice Alloggio).

Tinta nasce nel 1966, o meglio nel 2006, perché è da quell’anno che la scrittrice decide di adottare questo pseudonimo, chiaro omaggio al re dell’erotismo Tinto Brass. Nel 2006 si classifica al primo posto col racconto “Un amore indecente” partecipando al Concorso Letterario “Carte segrete – Letteratura nel cassetto” bandito da Nuove Produzioni Spettacolari in collaborazione con Barisera e la Besa Editrice, e si cimenta con la letteratura erotica. Nello stesso anno un altro racconto dal titolo “A fior di pelle” è inserito nell’antologia “Sex-à porter” edita dalla Nuova autori.org. Nel 2008 pubblica con la WIP Edizioni “Lettera aperta ad un amante”, il suo primo romanzo.

l’Eros – tanti colori una sola Tinta è una raccolta di racconti in cui l’autrice si sofferma sulle sfumature dell’erotismo e dei sentimenti. L’Autrice si definisce “scrittrice performer” poiché nei suoi reading coniuga musica e parole dando vita a spettacoli emotivamente coinvolgenti.

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