di Michele Arena
Revisione a cura di Lapo Vannucci & Niccolò Perticone.
La Rapsodia è, per definizione, una composizione di natura libera, che non segue uno schema stilistico predefinito. Credo sia stata proprio questa caratteristica ad ispirare il mio lavoro, scritto quasi di getto. Ho pensato, dunque, a una formazione insolita, quale quella formata da quattro chitarre, che mi consentisse di condurre le diverse voci strumentali in maniera speculare; ciò mi ha permesso di creare un’equilibrata e policroma mescolanza di timbri in cui i quattro esecutori sono recepiti dall’ascoltatore quasi come un unico strumento solista. Un’introduzione vigorosa ed energica, temi a canone e in stile fugato, progressioni, ribattuti e virtuosismi: tutti elementi che rendono questo brano particolarmente adatto ad esaltare le caratteristiche tecniche e timbriche della chitarra, sia in chiave performativa che didattica..
Michele Arena (1987–) ha studiato Oboe e Composizione presso i Conservatori di Vibo Valentia e Milano. Tra le sue pubblicazioni: “Edupatès, la sensualità della musica” (CD per oboe e fisarmonica), Metodo propedeutico per lo studio dell’oboe, Frammenti a Corde (per Quartetto d’Archi), Canzone (per due violini, arpa e orchestra d’archi), Remember
(per corno inglese, pianoforte e orchestra), Meditation (per violoncello solo) e il romanzo musicale “Sinfonia per un amore”.
Collana: Labirinto Armonico /1
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