di Piero Donadio
Protagonisti del testo sono i coloriti dialoghi raccolti per strada dall’autore. Nonostante un italiano non idilliaco, ridotto ai limiti della comprensione, nella loro semplicità e spontaneità trasmettono dei valori, degli insegnamenti, un’istantanea dei tempi che viviamo. È dall’opinione della popolazione che si evincono disagi o benefici in cui versa una città come una specie di asticella che si alza o si abbassa a seconda dei periodi.
L’Autore. Nasco a Terlizzi, il paese dei fiori, e cresco e mi formo a Bari, adiacenze mercato di via Nizza (quartiere San Pasquale), la strada “de le scarcioffe”. Infanzia tranquilla, la mia, e adolescenza turbata dalla conoscenza di tanti mostri mitologici ricchi di folclore. Concludo il percorso universitario e mi assale un dubbio: “Mo c ccose a ma fa p mangià?” Intanto che ci penso le voci mitologiche mi dicono: “Uè cretin livete da mezz a la via”. Allora decido di intraprendere un’esperienza introspettiva, anche perché mi intimano “d levarm da mezz…” e la mente indolente decide di osservare ciò che la circonda in una sorta di viaggio inedito e senza bagaglio… A voi cari amici, però, una birra ed un vocabolario barese-italiano, lo consiglio. Se volete sapere altro di me potete sempre vedere il casellario giudiziale.
Collana: Gli introvabili
- Pagine: 84
- Anno: 2014
- ISBN: 978-88-8459-297-2
- Prezzo: € 5,00
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Al minuto 5:12 del servizio del TG3 compare “Va scazz l’ rizz ku kul”!!!
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