di Ester Cecere
Il viaggio è scoperta, stupore, consente di osservare nuovi paesaggi, di venire in contatto con altre genti, con civiltà e culture diverse dalla nostra. Soprattutto, sia il viaggio sia alcune vicende della nostra vita ci permettono di capire cosa pensiamo, con quali occhi osserviamo il mondo, con quale atteggiamento ci avviciniamo al prossimo, anche e soprattutto quando è molto diverso da noi, come affrontiamo e superiamo le difficoltà. Sono occasioni di riflessione che determinano l’insorgere di determinate domande. Il viaggio ci “apre gli occhi”? Allarga il nostro orizzonte mentale? Allontana da noi pregiudizi, superstizioni, luoghi comuni, permettendoci di accettare così il diverso, l’altro da noi? (dalla Nota dell’autrice)
Ester Cecere (Taranto, 1958) vive e lavora a Taranto come ricercatrice presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche occupandosi di biologia marina. È autrice di quattro libri di poesie: Burrasche e Brezze (Il Filo, Roma, 2010); Come foglie in autunno (Ed. Tracce, Pescara, 2012); Fragile. Maneggiare con cura (Kairòs Ed., Napoli, 2014); con l’India negli occhi, con l’India nel cuore (WIP Ed., Bari, 2016), Non vedo, non sento e… (WIP Ed., Bari, 2017) e di una raccolta di racconti Istantanee di vita (Kairòs Ed., Napoli, 2015) tradotta in tedesco, col testo italiano a fronte, e pubblicata col titolo di Punti d’incroci – Überschneidungen, VoG Verlag ohne Geld e.K, Monaco-München, 2018.
- Pagine: 176
- Anno: 2019
- ISBN: 978-88-8459-494-5
- Prezzo: € 12,00
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